Per effetto delle maggiori prospettive di crescita economica, i mercati emergenti sono sempre più presenti nei portafogli degli investitori italiani ed europei. Secondo le stime di Morningstar sui nuovi flussi di sottoscrizioni a livello europeo, infatti, nel corso dell’ultimo anno la categoria di fondi che ha raccolto di più è stata proprio quella degli “azionari emergenti globali” (+10 miliardi di euro – dati a fine febbraio 2011, universo dei fondi disponibili alla vendita in Italia), sebbene questo trend abbia subito una battuta d’arresto nei primi mesi del 2011.
E' opportuno ricordare che investire sui mercati emergenti resta un’attività complessa. Una delle principali sfide per gli investitori è comprendere fino a che punto le prospettive di crescita di queste economie siano già state catturate dagli attuali prezzi azionari. Partendo dalle analisi qualitative del team di analisti di Morningstar, siamo andati a vedere quali sono effettivamente le scelte operate dai gestori in questo comparto del mercato azionario.
Cina e Russia in sottopeso, mentre l’India viene preferita
Il team responsabile per Aberdeen Global Emerging Markets Equity (Rating Qualitativo Morningstar “Eccellente”) costruisce il portafoglio utilizzando le migliori idee di investimento rispetto all’universo delle azioni dei Paesi emergenti. Dato l’approccio, sono possibili importanti deviazioni rispetto alle esposizioni settoriali e geografiche dell’indice di riferimento del fondo (MSCI Emerging Markets), nonché rispetto alla media dei fondi comparabili della categoria Morningstar Azionari globali Paesi emergenti. Il team da tempo mantiene una sottoesposizione al mercato cinese, sostenendo che le valutazioni non siano allettanti. A novembre 2007 ha assunto una posizione pari al 7% successivamente alla correzione del mercato, riducendola poi a quasi il 3% a novembre 2008. Più di recente, alla fine di dicembre 2010, l’esposizione verso le azioni cinesi era tornata al 7% per effetto di posizioni come Petrochina e China Mobile.
Negli ultimi anni, il team ha anche sottopesato il mercato russo, in quanto ritiene che la cultura di investimento difficilmente cambierà in meglio in questo Paese, mentre la corporate governance resta ancora insoddisfacente. Di contro, ha mantenuto a lungo un sovrappeso sul mercato indiano, sostenendo che le valutazioni, pur sembrando elevate, non rispecchiano ancora le prospettive di crescita a più lungo termine. Sotto il profilo delle previsioni, il team si aspetta che la volatilità del mercato persista, in quanto la crescita economica occidentale non sarà robusta se i consumi privati rimarranno fiacchi e il tasso di disoccupazione non diminuirà. In ogni caso, evitando di concentrarsi troppo sulla volatilità del mercato a breve termine, il team continuerà a cercare aziende solide connotate da alta qualità.
Focus sulla Cina
Martha Wang, gestore di Fidelity China Focus (Rating Qualitativo Morningstar “Superiore”), rimane ottimista sulle prospettive dell’economia cinese a medio e lungo termine. Crede fermamente nella vitalità del consumatore cinese, specialmente vista la continua e rapida espansione della classe media. Questa considerazione la porta a sovrappesare i settori legati al consumo. Li Ning, un concorrente locale di Nike e Adidas, è rimasto un titolo favorito a lungo, risultando tra i primi 10 anche a giugno 2010. Lo stesso vale per l’operatore al dettaglio di calzature Belle International, GOME Electrical Appliances e l’agenzia di viaggi online Ctrip.
Il fondo è leggermente sottoesposto ai finanziari rispetto ai concorrenti. Wang è cauta sul settore bancario cinese: ultimamente i prestiti sono aumentati, ma permangono timori sull’entità dell’intervento governativo. E’ in sottopeso nel settore immobiliare, constatando che, mentre la probabilità di una bolla dei prezzi riguarda i centri principali come Pechino e Shanghai, nelle città di secondo e terzo livello le prospettive sembrano più favorevoli. Il suo interesse per le società di assicurazione è coerente con il tema della crescita della classe media. In quest’ambito, il titolo favorito è stato Ping An, mentre nel settore IT, la preferenza va a Tencent, leader di mercato nei collegamenti in rete e nella messaggistica istantanea. La base di utenti dell’azienda è in espansione e l’amministrazione sta mostrando una maggiore capacità di monetizzare i servizi.
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