Oltre alla crisi del debito sovrano, che nei mesi e nelle settimane trascorse ha interessato in misura maggiore Grecia, Irlanda e Portogallo, gli investitori in obbligazioni devono oggi confrontarsi anche con le aspettative di una nuova fase di aumento dei tassi di interesse. Partendo dalle analisi qualitative del team di analisti di Morningstar, siamo andati a vedere quali sono effettivamente le scelte operate dai gestori in questo comparto del mercato.
Italia e Spagna in sovrappeso
Pioneer Obbligazionario Euro a distribuzione (Rating Qualitativo Morningstar “Standard”) è gestito da un team che riteniamo abile ed esperto. Negli ultimi mesi del 2010 e nel corso del primo trimestre del 2011, l’esposizione verso i titoli societari di qualità elevata è andata aumentando, fino a rappresentare circa il 50% del totale attivo (contro una media di categoria a febbraio del 2011 del 44%). Il team, dunque, resta favorevole sul credito e, in particolare, sulle emissioni di società industriali. Peraltro, a marzo del 2011, questa risulta la strategia attiva più importante presente in portafoglio. Infatti, con riferimento all’esposizione nei confronti del rischio tassi, il sottopeso di duration (una misura di sensibilità alle variazioni dei tassi) è stato neutralizzato a partire da metà febbraio del 2011, quando è tornato in linea con il benchmark (duration di circa 5 anni).
Anche con riferimento all’esposizione geografica, che nel corso del 2010 ha visto una preferenza per le emissioni di Paesi periferici, il portafoglio ora è più in linea con l’indice di riferimento per quanto riguarda il peso di Portogallo e Irlanda, mentre Italia e Spagna, ritenuti più solidi dal team, continuano a essere in sovrappeso. Sull’Italia in particolare, il gestore ritiene che quattro elementi possano rendere ragionevolmente sereni i detentori del debito governativo: il giudizio stabile delle agenzie governative, il risparmio privato, la capacità del governo di collocare il debito e l’inesistenza di una bolla immobiliare. Infine, il team continua a essere positivo sulle emissioni subordinate (callable) di alcuni nomi selezionati, che pesano per il 2%-3% sul totale attivo.
Preferenza per il settore del credito
Il portafoglio di Axa Euro Bonds (Rating Qualitativo Morningstar “Standard”) è caratterizzato da un’esposizione diversificata in obbligazioni denominate in euro. La ripartizione tra i diversi comparti obbligazionari è il risultato delle strategie attive del gestore, ma, dato l'obiettivo di tracking error del 2%, le differenze rispetto all'indice sono spesso contenute. A fine settembre 2010, il 62% del fondo era costituito da obbligazioni governative dei Paesi della zona euro, il 25% da emissioni societarie “investment grade” e, infine, il 18% da altri titoli (principalmente “covered bond”).
Con riferimento al debito pubblico, il team preferisce i Paesi centrali dell’area euro (Germania, Austria, Francia), ma ha anche importanti posizioni sul debito di Italia e Spagna. Il portafoglio a fine settembre 2010 riflette una leggera preferenza per il credito. A giudizio del team, infatti, gli spread sono ancora attraenti nei settori industriale, telecomunicazioni e assicurazioni. Per quanto riguarda il posizionamento sulla curva dei rendimenti, il team si è concentrato sulle scadenze a medio e lungo termine a scapito del segmento a breve.
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