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Etf e rischio sovrano

Sapere come sono costruiti gli indici obbligazionari è fondamentale, specialmente con la crisi del debito in Europa.

Jose Garcia Zarate 01/08/2011 | 09:19
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La crisi del debito sovrano europeo ha scalato un altro gradino con l’attenzione calamitata dall’Italia, dopo che l’agenzia di rating Moody’s ha tagliato ancora il giudizio sul debito irlandese e portoghese. Tutto ciò fa della scelta dell’indice obbligazionario da replicare un argomento sempre più importante per gli investitori in Etf a redditto fisso.

Capire in che modo viene costruito un indice è parte del processo d’investimento in Etf, in particolare quando si tratta di replicanti obbligazionari. La ragione risiede nella moltitudine di scelte presenti. Non esiste infatti un indice standard per i bond governativi europei. Da questo punto di vista, l’azionario dà meno problemi. Esiste un folto gruppo di index provider che seguono diverse regole di costruzione.

Attraverso un’analisi nel database di Morningstar si può notare che la maggior parte degli Etf obbligazionari governativi presenti in Europa seguono i benchmark dei seguenti emittenti: EuroMTS, Markit, Barclays Capital and Deutsche Börse. Visto che gli indici di quest’ultima sono molto concentrati sul debito pubblico tedesco e a noi interessa il debito periferico, possiamo non prenderla in considerazione.

Tabella 1: I criteri degli emittenti di indici 

Tabella 2: Rating dei bond europei (dati al 18 luglio) 

Tabella 3: Classificazione del debito pubblico 

Basandoci sui rating dei bond governativi al 18 luglio, e tenendo conto dei criteri utilizzati dagli emittenti, le obbligazioni portoghesi non possono più entrare nella selezione di Markit e Barclays Capital, mentre quelle irlandesi potrebbero ancora  restare nell’universo di Markit. Il debito greco, considerato come junk-bond (spazzatura) da tutte le tre agenzie, è già uscito da tempo dall’universo eleggibile per Markit e Barclays Capital. Tuttavia, gli indici EuroMTS non si preoccupano del rating, e quindi includono tutto.

Gli indici di questi tre emittenti sono tutti ponderati in base alla capitalizzazione del mercato. Questo significa che i Paesi emittenti di debito, e quindi i loro bond, sono ponderati all’interno dell’indice in modo da rappresentare il valore di mercato del loro debito a livello europeo. L’utilizzo della ponderazione di mercato è uno dei difetti più marcati di questi indici, in quanto sovraespongono il benchmark verso i Paesi più indebitati. Anche se questa è una verità relativa. Quello di cui gli investitori devono tener conto è se l’aumentare dell’indebitamento di un certo Paese è più che compensato dalla diminuzione nel valore di mercato dei suoi bond. Ad esempio, il debito pubblico greco rappresenta oggi circa il 150% del Pil, mentre era pari al 110% prima dell’esplosione della crisi, ma il valore di mercato del debito greco è oggi decisamente inferiore relazionato con quello totale europeo.

Insomma, la redditività negativa di Paesi come Grecia, Irlanda e Portogallo, può essere compensata da un aumento del peso all’interno dell’indice di stati come Francia, Germania o Olanda. Una volta che paesi come Spagna e soprattutto Italia (il terzo maggior mercato di bond governativi al mondo dopo Usa e Giappone) entrano nel meccanismo, i calcoli si complicano e il peso dei periferici aumenta.

L’analisi degli indici necessita tempo. Le tabelle incluse in questo articolo vogliono essere essere d’aiuto agli investitori in Etf, una specie di punto di partenza per la selezione del prodotto.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Jose Garcia Zarate  is an ETF analyst with Morningstar UK.

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