L’inizio dell’anno fa ben sperare per i fondi. Nel mese di gennaio, i flussi netti nei fondi comuni domiciliati in Europa, stimati da Morningstar, sono stati pari a 13 miliardi di euro.
È il risveglio dopo un 2011 di deflussi (oltre 120 miliardi di euro). Torna la propensione al rischio e gli investitori cercano il rendimento. I fondi più premiati sono stati i monetari che hanno attratto 9 miliardi di euro. Gli analisti pensano possa essere per il cosiddetto fenomeno “bed&breakfasting”: gli operatori entrano ed escono da uno o più investimenti nel giro di poco tempo. È il caso delle istituzioni francesi che, nel mese di dicembre, hanno ritirato i capitali da fondi a breve termine, per motivi fiscali, per poi reinvestirli. Questo spiega i deflussi dai fondi valutari Bnp Paribas e Amundi a dicembre e i forti flussi registrati a gennaio.
Anche i fondi obbligazionari registrano un saldo complessivo per 7 miliardi di euro, il primo segno positivo da luglio 2011, di cui 6 miliardi solo nelle tre categorie Morningstar EUR High Yield Bond, EUR Corporate Bond, and USD High Yield Bond.
I fondi azionari, i più penalizzati l’anno scorso, hanno avuto il loro primo saldo positivo con oltre 3 miliardi di afflussi, contrariamente a quanto avviene Oltreoceano, dove gli investitori continuano a fuggire dai fondi equity.
Anche le altre asset class hanno invertito la rotta negativa del 2011 e virano verso il sereno. Allocation, alternative e commodity stanno godendo di flussi modesti.
Si cerca il rendimento, ma non sempre lo si trova
Nell’azionario, gli investitori a gennaio hanno preferito le categorie Global e quelle orientate verso l’Asia, rispetto a quelle europee. Infatti, anche i fondi azionari sui mercati emergenti hanno avuto il loro primo risultato positivo dall’aprile 2011. Il fondo Aberdeen Emerging Markets (non venduto in Italia) ha vinto sulla categoria, attraendo 600 milioni di euro nell’ultimo mese e guadagnando le 5 stelle Morningstar. Gli analisti, infatti, sono convinti della sua sovra-performance futura.
L’ultimo della classe azionaria è, invece, il Templeton Global Bond con il quinto mese consecutivo di deflussi. Gli investitori hanno ritirato oltre 500 milioni dal comparto europeo del fondo. Hanno così hanno comprato in un momento di alto e hanno venduto a sconto.
“Il rialzo dei mercati ha riportato gli investitori nei fondi. È tornata la propensione al rischio e la ricerca del rendimento”, dice Dan Lefkovitz, European Research Team di Morningstar. “Ma il caso di Templeton Global Bond è un segnale che gli investitori troppo spesso hanno l’abitudine a comprare ai massimi e a vendere ai minimi”.
Il passivo rimane in attivo
Sebbene ancora piccolo, l’universo degli index fund europei resiste bene con flussi netti di 1,2 miliardi di euro. I migliori sono Vanguard Pacific ex-Japan Stock Index Fund, BlackRock UK Equity Tracker e Credit Suisse Switzerland Bond Index (non venduti in Italia).
Negli Stati Uniti I fondi passivi e gli Etf rappresentano oltre il 14% dell’intero patrimonio gestito in fondi aperti. Nella zona euro invece solo poco più del 4%. I flussi verso fondi indicizzati ed Etf a basso costo possono creare pressione ai fondi europei. Morningstar ritiene che ciò possa essere positivo per gli investitori e hanno mostrato che spesso godono di migliori performance nel tempo.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.