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Il pharma ha perso le forze

I dubbi sulla ripresa economica e le incertezze legate ai brevetti in scadenza convincono gli investitori a non muoversi.

Marco Caprotti 06/03/2012 | 14:09
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Stretti fra i dubbi sulla ripresa economica e il numero crescente di brevetti in scadenza, gli investitori del settore farmaceutico preferiscono stare alla finestra. L’indice Msci del comparto nell’ultimo mese (fino al 5 marzo e calcolato in euro) è rimasto praticamente invariato, anche se dai primi di gennaio ha guadagnato il 2,6%.

Uno scenario complesso
“La ripresa economica mondiale che fino a qualche settimana fa molti davano per scontata inizia a segnare qualche colpo a vuoto”, spiega uno studio di Thomas White International (Twi). “E’ una situazione ambigua nella quale gli operatori non vogliono ancora prendere posizione in un segmento difensivo come quello farmaceutico”. Gli ultimi dati arrivati dalle maggiori economie, in effetti, non aiutano a fare chiarezza. La Cina ha ridotto la previsione di crescita congiunturale al 7,5%, il valore più basso dal 2004. Questo ha costretto molti analisti, che speravano nella spinta del Dragone per la ripresa dell’economia globale, a rivedere le loro posizioni. Il dato Usa relativo agli ordini di fabbrica nel mese di gennaio, intanto, è stato negativo, mentre è salito oltre le aspettative l’indice Ism non manifatturiero della regione. Questo indicatore è rappresentativo del 90% di quella che è ancora considerata la locomotiva del mondo.

L’ostacolo dei brevetti
Ma ci sono altri elementi che frenano le puntate sul pharma. Secondo l’agenzia americana di rating Fitch, questo comparto a livello globale sarà chiamato ad affrontare nel corso del 2012 delle sfide difficili sotto il profilo operativo. In particolare le compagnie farmaceutiche saranno esposte a un periodo senza precedenti in termini di scadenza di brevetti, di contenimento dei costi da parte dei Governi e infine di debolezza della domanda. “Sebbene Fitch si attenda un positivo impatto sulle vendite dal lancio di nuovi farmaci nel 2011, questo non sarà sufficiente per contrastare la contrazione delle vendite dell'industria”, spiega il report dell’agenzia.

A subentrare ai colossi nella realizzazione e commercializzazione di molti medicinali saranno i produttori dei cosiddetti generici (o equivalenti) che sono in grado di fornire lo stesso principio attivo a prezzi contenuti. “Le aziende più grandi hanno pronti in rampa di lancio nuovi medicinali, ma gli ci vorrà molto tempo per ritornare ai livelli di vendita di alcuni loro prodotti storici”, dice il report di Twi. “Dal punto di vista dei bilanci, le prospettive sono migliori per il segmento biotecnologico. Le aziende di questo ramo, infatti, continuano a lanciare sul mercato trattamenti innovativi”.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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