Apertura piatta per Wall Street che paga i timori del mercato per il post-elezioni in Francia e Grecia. La vittoria dei partiti contrari alle misure di austerity imposte dall’Unione europea aumentano le preoccupazioni relative alla tenuta della moneta unica. L’impatto sui listini, comunque, è meno forte di quanto previsto. Gli analisti sono convinti che il nuovo governo del socialista francese Francois Hollande avrà poche chance per rinegoziare gli accordi sulle misure di rigore fiscale. Mentre diversa e più difficile è la situazione per la Grecia, dove la frammentazione del risultato elettorale renderà molto complicata la formazione del prossimo esecutivo.
I listini di Eurolandia hanno chiuso in rialzo una giornata caratterizzata da un’elevata volatilità. Dopo una partenza disastrosa, a causa della negativa reazione del mercato all’esito delle urne francesi e greche, gli investitori hanno provato a riconsiderare le possibili evoluzioni. L’agenzia di rating S&P ha provveduto a fare da pompiere dichiarando che l’elezione di Hollande non avrà nessun impatto sulla merito creditizio di Parigi, mentre alcuni analisti credono che la bocciatura popolare delle misure di austerity sostenute dalla Germania possano aprire degli spiragli a nuove politiche di sostegno all’economia da parte della Banca centrale europea. Buona intonazione per il comparto bancario. Gli istituti di credito transalpini hanno recuperato terreno grazie alla discesa dello spread dei titoli francesi nei confronti del Bund tedesco. La Borsa di Londra oggi è rimasta chiusa per festività.
A Piazza Affari il Ftse Mib ha chiuso a +2,66%, secondo tra i listini europei solo alla Borsa di Madrid, mentre il Ftse All Share ha registrato +2,40%. Sugli scudi il settore finanziario. Bpm e Banca Mps hanno realizzato i maggiori guadagni, terminando la seduta rispettivamente a +8,64% e +6,33%. Gli analisti della banca d’affari Ubs mantengono un outlook positivo su i due maggiori gruppi bancari italiani, Unicredit e Intesa Sanpaolo, che hanno messo a segno rialzi del 5,6% e del 3,9%. La conclusione della disputa tra A2a e Edf per la cessione di Edison alla società francese ha fatto schizzare le quotazione dell’utility italiana dell’energia che ha guadagnato il 9%. Buona giornata anche per gli industriali grazie ai rialzi di Diasorin e Buzzi Unicem.
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