Sono tre i fondi saliti sul gradino più alto del podio in questa estate olimpica. Non hanno gareggiato sulle piste di atletica di Londra, ma su quelle tormentate dei mercati finanziari, destreggiandosi tra volatilità, spread in altalena e crescita meno sostenuta delle economie emergenti.
Da giugno, gli analisti europei di Morningstar hanno attribuito in tutto 86 rating ai fondi distribuiti al retail in Italia, di cui tre ori, 13 argenti e 33 bronzi (altri 32 comparti hanno ottenuto il giudizio Neutral, mentre 5 sono ancora in revisione). I migliori in assoluto sono stati Allianz Europe small cap equity, Franklin Mutual Euroland e M&G Global Basics.
Di seguito riportiamo le ragioni che hanno permesso a questi fondi di emergere.
Allianz Europe Small Cap Equity AT Eur
E’ il processo di investimento il punto forte del comparto gestito da Frank Hansen, manager con 24 anni di esperienza nel settore. La costruzione del portafoglio avviene sulla base dell’analisi fondamentale delle società e del ciclo di mercato. Non solo le aziende devono avere bilanci solidi, un buon management e una crescita degli utili stabile, ma possedere larghe quote nel settore di riferimento, un vantaggio competitivo e barriere per i concorrenti. Secondo le ultime statistiche, il fondo sottopesa i finanziari rispetto all’indice di riferimento e altri settori ciclici, come i materiali di base. Il portafoglio è costruito primariamente sulla base dello stock picking (scelta dei singoli titoli), con una buona capacità del gestore di distaccarsi dal benchmark. L’indice di active share, utilizzato da Morningstar per monitorare questa variabile, è infatti compreso storicamente tra l’80 e il 90%.
Franklin Mutual Euroland A Acc Eur
Preservare il capitale e ridurre la volatilità sono gli elementi distintivi della strategia dei gestori Philippe Brugere-Trelat e Katrina Dudley, i quali ricercano società europee con modelli di business solidi, alte cedole o piani di riacquisto di azioni (buy-back). Dunque, non sono manager solo orientati al valore, ma che prestano una particolare attenzione a conservare quanto i sottoscrittori gli affidano. Lo hanno fatto, ad esempio, l’anno scorso mettendo in portafoglio titoli da cassettista per eccellenza come Sanofi e Vivendi, ma anche mantenendo in media il 10% di liquidità, percentuale superiore ai concorrenti. Non tutto è andato per il meglio nel 2011, con i bancari che sono stati la spina nel fianco. Tuttavia, su cinque anni, il comparto è tra i migliori azionari specializzati sull’area euro, che rimane il cuore della crisi finanziaria. Mostra, inoltre, una minore volatilità dei rendimenti. Tutti questi fattori lo rendono adatto ad occupare un ruole centrale in un portafoglio di investimento.
M&G Global Basics A Acc
E’ un fondo azionario globale, con orientamento all’industria delle materie prime. “Il giudizio positivo deriva dalle competenze del suo gestore, Graham French”, spiega Oliver Kettlewell, fund analyst di Mornigstar. “Le sue idee d’investimento si ispirano al concetto di bisogni primari della popolazione mondiale. Tali bisogni mostrano una tendenziale stabilità nel lungo periodo ma possono oscillare nel breve termine a seconda della fiducia dei mercati, come è accaduto nella prima parte del 2012”. Da oltre vent’anni in M&G, French ha suddiviso gli investimenti in due tipologie di comparti produttivi: primario (estrazione) e secondario (conversione delle materie prime in prodotti e servizi). Entrambi vengono poi collocati sulla curva del ciclo economico, in relazione ai diversi paesi. Ad esempio, la Cina si pone in una fase iniziale, in quanto grande consumatrice di risorse naturali. I movimenti più recenti del portafoglio riguardano la riduzione dell’esposizione a diverse società aurifere con spostamento sull’industria secondaria. Il cambiamento è stato così marcato che a luglio 2012, e per la prima volta dal 2004, il settore dei prodotti di base pesava in portafoglio più delle materie prime. Nonostante questo, il fondo resta fortemente orientato alla crescita e caratterizzato da esposizioni a piccole e medie società che accrescono la volatilità dei rendimenti. La performance di lungo periodo è eccezionale. A cinque e 10 anni si colloca nel primo quartile della categoria Azionari internazionali flex cap. Dal suo lancio nel novembre 2000 fino al giugno 2012, il fondo ha prodotto un rendimento annuo dell’11,75%: un risultato straordinario per gli investitori, considerato che solo alcuni dei fondi concorrenti hanno avuto una crescita a due cifre nello stesso arco temporale.
Come nello sport, sono le persone che fanno la differenza, ma anche la strategia, i “preparatori atletici”, ossia i team di analisti che supportano i gestori, il rispetto delle regole della competizione e la capacità di ottenere risultati assumendo il giusto grado di rischio.
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