La crisi del debito sovrano in Europa, la recessione economica e l’incertezza degli investitori suggeriscono che i mercati potrebbero vivere nuove turbolenze nei mesi a venire. Ma a prescindere dallo stato attule, prepararsi mentalmente ai sempre più frequenti momenti di alta volatilità è una buona strategia per proteggere il proprio portafoglio.
Certo, restare calmi e ragionare a mente fredda è più facile a dirsi che a farsi, soprattutto quando si vedono i propri investimenti crollare. A questo proposito, Jason Stipp, redattore e analista per Morningstar negli Stati Uniti, ha stilato sei consigli che possono aiutare.
Una questione di temperamento
Warren Buffett ha dichiarato una volta che la più importante qualità di un investitore è il proprio temperamento e non la propria intelligenza. Infatti, la principale preoccupazione degli investitori riguarda spesso cosa comprare, quali fondi stanno facendo meglio, e così via. Tuttavia, una questione altrettanto importante è quando comprare e quando vendere. Non a caso, sovente capita che il rendimento totale (Total Return) di un fondo differisca anche di molto dall’Investor Return, ovvero dalla performance realmente entrata in tasca al singolo aderente. Questo avviene perchè gli investitori comprano durante i rally e vendono nei momenti di ribasso, trascinati troppo spesso dalle proprie emozioni.
L’importanza dell’asset allocation
Per restare più o meno tranquilli durante i periodi di turbolenza occorre partire dalla propria asset allocation. Avere una buona parte del proprio portafoglio dedicata ad attività a bassissimo rischio, come conti deposito, fondi monetari, titoli di Stato a breve termine, è il primo passo. Il vantaggio è duplice. Innanzitutto si tratta di attività poco volatili, che non subiscono forti deprezzamenti quando il mercato scende. Ciò dà una certa sicurezza che permette di riflettere più serenamente sugli scenari di mercato a lungo termine, che riguardano gli asset più rischiosi. Così, è meno probabile farsi prendere dal panico.
Nessun regalo
A questo proposito è fondamentale comprendere che i mercati non offrono “regali” agli investitori. È un continuo trade-off tra rischio e rendimento, le attività più remunerative sono anche quelle più rischiose. Quindi, se si vogliono raggiungere performance più elevate nel lungo periodo, bisogna avere lo stomaco per reggere la volatilità nel breve. E in un momento come quello attuale, caratterizzato da bassi tassi d’interesse, è ancora più importante capire quale ruole possono giocare le attività più rischiose all’interno del proprio portafoglio.
Consapevoli del rischio
Avere le idee chiare su come queste attività rischiose possano comportarsi in momenti di alta volatilità, aiuta nel prepararsi anche mentalmente. Ci sono alcuni modi per farlo.
Il modo più semplice è guardare il passato. Ad esempio, prendere i fondi azionari presenti in portafoglio e andare a vedere come si sono comportanti durante la crisi peggiore degli ultimi decenni, nel 2008, e anche quanto hanno recuperato nei due anni successivi, col mercato in ripresa.
Inoltre, lo stesso esercizio andrebbe ripetuto guardando le performance relative. Confrontando cioè i rendimenti dei fondi in questione con l’andamento di comparti concorrenti o con il proprio benchmark. In questo modo si può scoprire ad esempio che un fondo che ha perso molto nel 2008 ha però fatto meglio della maggior parte dei comparti simili. Oppure, che un fondo che ha guadagnato nel 2009 e nel 2010, ha in realtà sottoperformato il mercato di riferimento. È comunque sempre opportuno prendere in considerazione periodi piuttosto lunghi, in modo da poter giudicare un fondo in diverse fasi di mercato, potendo così valutarne vantaggi e svantaggi.
Mantenere il controllo, dove si può
A prescindere dall’andamento dei mercati, ci sono diversi fattori sotto il controllo diretto degli investitori. Mantenerli sotto controllo, aiuta nel non sentirsi in completa balia dei mercati volatili. Il primo aspetto riguarda le spese, occorre essere sicuri di pagare il minimo indispensabile sotto forma di commissioni. Il secondo riguarda l’asset allocation; come già spiegato, è opportuno mantenere il grado di rischio desiderato e avere sempre una parte del portafoglio “sicura”. Un altro aspetto importante riguarda il tasso di risparmio, bisogna essere sicuri di risparmiare abbastanza per poter far fronte ai bisogni futuri.
Un Pac per non perdere occasioni
Mettersi al riparo dalle tempeste è importante, ma non bisogna mai dimenticare che spesso è proprio nei periodi di stress che si trovano le migliori opportunità. Il credo degli investitori di tipo value, di cui il già citato Warren Buffet è il più celebre, è proprio questo: cercare aziende sottovalutate che possano crescere nel lungo periodo.
Certo, per l’investitore privato medio è tutto più complesso, ma un buon modo per essere sicuri di non perdersi queste opportunità di acquisto nel mercato azionario è di utilizzare un Pac, Piano di accumulo del capitale, il che aiuta anche a pagare un prezzo molto vicino al fair price nel corso del tempo.
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