I fondi comuni italiani continuano a perdere asset. Nel secondo trimestre, infatti, l’industra italiana del risparmio gestito registra 4,5 miliardi di euro di riscatti netti. Continua così la tendenza del primo trimestre, in cui si erano raggiunti 3 miliardi di uscite. In discesa anche il patrimonio a 956 miliardi, contro i 974 di fine marzo.
Le gestioni collettivehannochiuso il trimestre con un risultato negativo ma molto vicino alla parità (240 milioni di euro di riscatti). A delimitare il carico dei deflussi sono intervenuti i 4,4 miliardi raccolti dai fondi di diritto estero. Al 30 giugno il patrimonio investito in fondi aperti è di 434 miliardi, di questi il 67% impiegato in prodotti di diritto estero.
Tra i fondi aperti, spicca la raccolta netta dei fondi obbligazionari, pari nel trimestre a oltre 3,2 miliardi di euro. Tutte le altre categorie, invece, segnano deflussi; i fondi azionari sono stati i più colpiti dai riscatti, con 3,3 miliardi in uscita. Seguono poi i comparti flessibili (-1,1 miliardi), i fondi hedge (-640 milioni), i comparti bilanciati (607 milioni di deflussi) e i monetari (-311 milioni).
Le gestioni di portafoglio, invece, hanno chiuso il trimestre con una raccolta in rosso di 4,3 miliardi di euro. In positivo e con versamenti per oltre mezzo miliardo le gestioni di patrimoni previdenziali.
Secondo il report di Assogestioni, alla fine del trimestre i prodotti esteri rappresentano più del 66% del patrimonio gestito dei fondi aperti. Ai prodotti di diritto italiano va invece il restante 34% degli asset.
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