Apertura in rialzo a Wall Street dove gli operatori sembrano voler cavalcare l’entusiasmo prodotto dal nuovo piano di “Quantitative easing” annunciato dal Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke. L’obiettivo della Banca centrale americana, infatti, sarà quello di riportare il livello di disoccupazione ad un livello di normalità, stimolando l’economia americana attraverso continue iniezioni di liquidità nel sistema finanziario. Come avvenuto con il piano salva-spread della Banca centrale europea, anche in questo caso è stato l’effetto annuncio a far virare con decisione i mercati. L’aver omesso un limite alla quantità di moneta prodotta, a fronte di obiettivo macro molto più semplice e quantificabile, ha dato maggior credibilità all’annuncio di Bernanke. A beneficiare maggiormente dei guadagni della giornata sono i titoli maggiormente legati al ciclo economico come quelli del settore finanziario. Le attese di una accelerazione delle crescita economica negli Usa ha fatto risalire le quotazioni delle materie prime, in particolare del greggio, riportatesi a ridosso dei 100 dollari al barile.
Brillano i minerari
I listini di Eurolandia hanno chiuso tutti in forte rialzo. La decisione di un nuovo intervento a sostegno dell’economia americana da parte della Fed era ormai dato per scontato, soprattutto alla luce di quanto fatto dalla Bce, ma le modalità utilizzate da Bernanke hanno fatto la differenza. Anche sui mercati del Vecchio continente i titoli del comparto minerario come Rio Tinto e Bhp Billiton hanno registrato forti rialzi. Le Borse di Milano e Madrid hanno riportato i guadagni più elevati, spinte dalle buone performance del settore finanziario. Buone notizie per i due paesi del Mediterraneo anche sul fronte del debito sovrano: gli spread dei titoli di stato spagnoli e italiani continuano a calare. I Bonos pagano un differenziale di 408 punti base mentre i Btp scontano un extrarendimento di 332 bps. A trarne beneficio è anche la moneta unica che si rafforza nei confronti del dollaro portandosi a quota 1,31.
L'accordo Telecom-Fastweb non convince il mercato
A Piazza affari il Ftse Mib ha chiuso a +2,34%, mentre il Ftse All Share ha terminato la seduta a + 2,43%. Sugli scudi i titoli finanziari, come Mediolanum e Azimut, e gli industriali, sostenuti dai guadagni di Stm, Fiat Industrial e Prysmian. Telecom Italia ha ceduto l’1,26% nonostante la notizia dell’accordo con Fastweb sullo sviluppo delle reti in fibra ottica. Debole anche Lottomatica, che ha registrato un -1,06%, Diasorin e Banca Mps.
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