I mercati vanno a caccia di qualche buona notizia a cui aggrapparsi, ma restano prudenti. Negli Stati Uniti, Wall Street viaggia con il segno più, ma senza eccessi nonostante le ultime notizie arrivate dal fronte del real estate. Le vendite di case esistenti sono balzate in agosto, battendo le attese del mercato e indicando che il mercato immobiliare sta lentamente recuperando. Le vendite sono salite del 7,8% in agosto a un tasso annuale destagionalizzato di 4,82 milioni. Su base annua il rialzo è del 9,3%. Le attese erano per un aumento mensile del 2% a 4,56 milioni. La media dei prezzi di vendita è stata di 187.400 dollari, in progresso del 9,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Gli investitori, tuttavia, in attesa di ulteriori conferme sulla ripresa (domani ci saranno i numeri sull’occupazione) preferiscono un atteggiamento cauto. Per questo stanno alleggerendo i portafogli dai titoli delle commodity e dai tecnologici.
Europa prudente
Lo stesso atteggiamento di prudenza ha caratterizzato le contrattazioni nel Vecchio continente dove i principali indici di Eurolandia hanno chiuso comunque in territorio positivo. Una spinta è arrivata dal Giappone dove la BoJ ha annunciato che spenderà 10mila miliardi di yen supplementari nel 2013 portando a 80mila miliardi l’importo totale speso in acquisti e in iniezioni di liquidità nel circuito interbancario aggiungendosi in questo modo al club degli istituti centrali che cercano di dare una mano alla congiuntura globale. La palla dicono gli analisti, a questo punto passa di nuovo alla politica che dovrà varare le riforme chieste a gran voce dai mercati.
Fra i titoli più acquistati ci sono stati Porsche, che ha annunciato di dover utilizzare un impianto Volkswagen per poter far fronte alle richieste e Inditex (abbigliamento) che ha registrato profitti al di sopra delle attese.
A Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato +0,15% e il Ftse Italia All Share +0,23%, seduta brillante per TI Media, grazie all’interesse di Sky per l’acquisto de La 7. In crescita anche Fiat che si è messa in scia al resto del comparto auto europeo. Deboli le banche.
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