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Titolo della settimana: Faurecia

Le dinamiche del comparto della componentistica auto promettono di spingere il fatturato e la profittabilità del gruppo francese, ma il mercato continua a scontare il titolo. 

Francesco Lavecchia 03/10/2012 | 11:53
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Titolo: Faurecia
Isin: FR0000121147
Settore: Beni di Consumo Ciclici
Borsa: Euronext
Rating Morningstar: 5 stelle
Prezzo obiettivo: 30 euro

 

Commento:
L’inquinamento fa bene a Faurecia. Il gruppo francese, infatti, è leader nei componenti per la riduzione delle emissioni delle auto, e la regolamentazione legislativa, che nei paesi occidentali si sta facendo sempre più stringente, dovrebbe stimolare ulteriormente la domanda dei suoi prodotti. La società transalpina, inoltre, produce componenti molto più leggeri rispetto alla media e questo le permette di essere preferita dalle case automobilistiche che vogliono migliorare le performance delle loro vetture in termini di riduzione dei consumi di carburante. Faurecia produce anche dispositivi di sicurezza e componentistica per gli interni delle auto, segmento che promette tassi di crescita importanti considerando che i produttori sono sempre più attenti alla cura degli interni e che anche le case cinesi e indiane  saranno costrette ad adeguare i loro sistemi di sicurezza se vorranno affermarsi sul mercato occidentale dell’auto. A nostro avviso, però, l’attuale quotazione del titolo francese, che si aggira attorno ai 13 euro per azione e che vale a Faurecia il rating massimo di cinque stelle, non sembra incorporare queste dinamiche.

Titolo da non riporre nel cassetto
La nostra stima del prezzo obiettivo, pari a 30 euro per azione, si basa infatti sull’ipotesi di una crescita del fatturato e del miglioramento della profittabilità che nei prossimi cinque anni dovrebbe tornare ai suoi massimi storici grazie ad un miglioramento della leva operativa (ovvero della capacità di ridurre l’incidenza dei costi di gestione sui ricavi totali). Faurecia , però, non è un titolo da cassettista e i nostri analisti consigliano agli investitori di tenere sotto controllo il prezzo di mercato.  Nonostante occupi le primissime posizioni nei segmenti in cui opera, la società francese presenta bassi margini di profitto, a causa dell’elevata concorrenza che caratterizza i business in cui è attiva, e un debito che ammonta a circa due volte l’Ebitda (utile al lordo delle imposte, degli interessi e dei costi di ammortamento), prodotto dalle numerose acquisizioni.  La combinazione di questi due elementi non le permettono di generare flussi di cassa sufficienti a finanziare gli investimenti in innovazione che, a nostro avviso, è l’unica elemento che gli permetterebbe di guadagnare potere contrattuale nei confronti dei clienti e quindi di garantire agli azionisti rendimenti del capitale più stabili nel tempo. 

 

Per consulatare l'analisi completa del titolo Faurecia clicca qui.

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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