Etf a confronto: Ftse Mib

Partendo dalle ricerche Morningstar, abbiamo messo a confronto i diversi replicanti dedicati al mercato italiano.

Valerio Baselli 02/11/2012 | 15:08
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L’Italia ha registrato la seconda peggiore performance del mercato azionario europeo (dopo la Spagna) negli ultimi dodici mesi (-2,4%, dati in euro al 30 ottobre), nonostante il recupero cominciato in estate. Il Belpaese è stato afflitto dai timori per la salute del settore finanziario, provato dalla crisi del debito sovrano in Europa. Le banche italiane, che costituiscono oltre il 20% dell’indice, sono diventate sempre più dipendenti dai prestiti concessi dalla Banca centrale europea, che sono serviti ad aiutare il rifinanziamento delle obbligazioni in scadenza.

La fiducia nelle istituzioni finanziarie italiane è stata ulteriormente compromessa all'inizio di quest'anno, in seguito al downgrade del rating sovrano da parte delle principali agenzie. Il taglio nel giudizio ha riguardato anche le tre maggiori banche del paese, cioè Unicredit, Intesa-Sanpaolo e Monte dei Paschi di Siena, a causa della loro grande esposizione ai titoli di Stato italiani. Le prospettive per gli istituti di credito rimangono piuttosto desolanti, visto che la redditività dovrebbe restare a livelli bassi nei prossimi anni. Senza contare il deterioramento nella qualità degli attivi e la capacità patrimoniale modesta.

Inoltre, le prospettive economiche in Italia sono peggiorate negli ultimi mesi. Il governo tecnocratico di Mario Monti ha approvato un pacchetto di austerità che contiene aumenti fiscali e tagli alla spesa per ridurre il deficit del paese. Anche se il piano ha contribuito a ridurre gli oneri finanziari italiani e a salvaguardare la nazione da un piano di salvataggio europeo, l'economia ne ha risentito.

Stretta tra la morsa di una scarsa domanda interna, un’elevata disoccupazione ed esportazioni deboli, l'attività economica in Italia è prevista in contrazione del 2,4% nel 2012, due volte l'importo previsto lo scorso aprile. Il Pil continuerà probabilmente a contrarsi anche nel 2013, dello 0,2% secondo una previsione del governo, decisamente in calo rispetto alla crescita dello 0,5% prevista.

L’indice
Il Ftse Mib è l'indice di riferimento del mercato azionario italiano. Cattura circa l'80% della capitalizzazione di mercato e misura la performance delle 40 azioni più liquide e meglio capitalizzate in Italia. L'indice è stato fornito da Standard & Poor’s dal suo inizio fino al giugno 2009, quando questa responsabilità è passata al gruppo Ftse, che è del 50% di proprietà del gruppo London Stock Exchange, a sua volta controllante di Borsa Italiana. Il benchmark è piuttosto pesante nella parte superiore con i primi dieci titoli che rappresentano oltre il 70% del totale. A livello settoriale, i titoli finanziari la fanno da padrone (31-35%), seguiti dal settore oil & gas (19-25%) e dalle utility (16-18%). La società più pesante dell'indice è Eni, con una ponderazione del 14%, seguita da Enel, Unicredit e Generali.

Lyxor ETF FTSE MIB
L’Etf di Lyxor usa il metodo sintetico o “swap-based”,  per replicare la performance dell'indice. Invece di tenere i titoli reali come in un Etf fisico, il fondo possiede un paniere sostitutivo di titoli che in questo caso è composto da azioni europee, giapponesi e statunitensi. In pratica, Lyxor accende un contratto swap Otc (Over the counter) con una controparte che è quasi sempre Société Générale, capogruppo di Lyxor. Nei casi in cui Lyxor si impegna con una controparte terza, Société Générale garantisce la swap, fornendo un ulteriore livello di protezione per gli investitori.

Secondo la normativa Ucits III, l’esposizione individuale al rischio di controparte è limitato al 10% del Nav del fondo in qualsiasi momento. In effetti, secondo la nostra ricerca, lo swap non è collateralizzato, il che espone l'investitore ad una perdita potenziale del 10% del Nav (Net asset value) se la controparte swap fallisce. Detto questo, Lyxor è impegnato ad azzerare l'esposizione dello swap su base giornaliera. Il dipartimento rischi di Lyxor monitora i titoli del fondo e l’esposizione allo swap su base giornaliera. I titoli dell’Etf sono tenuti in conti separati presso un custode terzo, ovvero Société Générale Security Services. Lyxor attualmente non effettua operazioni di prestito titoli, il che aiuta a minimizzare il rischio complessivo di controparte. Questo Etf distribuisce dividendi.

Le commissioni totali sono pari allo 0,35%, leggermente superiori alla media di categoria.

Per leggere l’Etf Analysis completa, clicca qui.

iShares FTSE MIB
Questo Etf utilizza il metodo fisico per replicare il rendimento dell’indice Ftse Mib. Questo vuol dire che il fondo contiene tutti i titoli del benchmark. iShares può effettuare attività di prestito di titoli per generare ricavi aggiuntivi. Queste entrate possono parzialmente compensare il Ter (Total expense ratio), il quale è diviso 60/40 tra il fondo e BlackRock (quest’ultimo li usa per coprire i costi). Per proteggere il fondo dal rischio di controparte che nasce da questa pratica (che teoricamente può portare ad una perdita pari al 100% del capitale), iShares utilizza un collaterale superiore al valore del prestito. I livelli di garanzia variano di solito dal 102,5% al 112% del valore dei titoli in prestito, a seconda delle attività previste dal debitore come garanzia.

L’indice Ter, che indica le commissioni totali, è pari a 35 punti base.

Alternative
Altri Etf (non ancora coperti dalla ricerca Morningstar) che replicano l’indice Ftse Mibdisponibili in Italia sono: Amundi Etf Ftse/Mib, Cs Etf (Ie) On Ftse Mib e Db-X-Trackers Ftse Mib Index Etf.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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