Tanti investitori e pochi fondi. E’ la situazione in cui si trova il mercato degli Etf su obbligazioni societarie in Europa. Secondo le statistiche di Morningstar, ce ne sono 28 sui corporate bond e 5 sugli high yield contro i 162 sui titoli governativi. Per contro, il peso di questi ultimi sul patrimonio totale dei replicanti del reddito fisso è sceso dal 58% del 2009 al 47% a fronte di un incremento delle obbligazioni più rischiose.
Bilanci sani
I titoli governativi sono stati strapazzati dalla crisi e gli investitori hanno cambiato la percezione di ciò che è rischioso, a beneficio delle emissioni societarie sia con grado di investimento (investment grade) che non. I bilanci delle aziende sono spesso più sani di quelli degli stati, con conseguente compressione delle cedole e aumento dei prezzi.
Offerta scarsa
L’incremento dei flussi sugli Etf che investono in titoli societari (ma il discorso vale anche per gli emergenti) non è andato di pari passo con quello dell’offerta. L’analisi Morningstar mostra che ci sono strumenti che replicano indici generali oppure che distinguono tra settori finanziari e non, mentre manca una suddivisione per scadenze. E’ scarsa anche la diversificazione valutaria. Nel segmento degli high yield, poi, non ci sono Etf che differenziano per rating. “Esistono ampi spazi per migliorare l’offerta”, dice Jose Garcia Zarate, analista di Morningstar (per seguire la sua presentazione, clicca qui).
Come scegliere
Nel scegliere un Etf su emissioni societarie, l’analista consiglia sempre di guardare all’indice replicato, perché su uno stesso mercato possono esserci nel paniere titoli completamente diversi per settore, qualità del credito, valuta, ecc. Un altro fattore importante è il costo complessivo dell’investimento, che comprende, oltre l’indice sintetico di spesa (Ter), il differenziale tra prezzo di acquisto e vendita e la commissione di interemediazione.
Attenti al 2015
Quanto potrà durare la fase Toro di corporate e high yield? Il clima di tassi bassi è favorevole, ma se il quadro macro migliorerà e le politiche monetarie diventeranno più restrittive, i tassi di default potrebbero tornare a salire. “Molte aziende hanno esteso la durata del debito e la situazione potrebbe diventare critica dopo il 2015”, dice Garcia Zarate, il quale aggiunge che i forti flussi di investimento potrebbero ridurre ulteriormente il rendimento cedolare. I nuovi high yield, insomma, potrebbero diventare i titoli governativi dei paesi periferici.
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