Investire in azioni internazionali significa confrontarsi con una varietà di fattori, come l’elevato numero di alternative, le dinamiche dei singoli mercati, la qualità delle istituzioni locali, il grado di protezione degli investitori o lo stile del management delle società quotate su diversi listini. Sulla base delle ricerche del team di analisti di Morningstar, siamo andati ad approfondire come alcuni fondi specializzati in azioni internazionali affrontano questo elevato grado di complessità.
Globersel Equity
Morningstar Analyst Rating: BRONZE
La gestione del fondo è delegata a Walter Scott & Partners da settembre 2004, sotto la supervisione del team multi-manager di Ersel, guidato da Andrea Nascé. L’unità di investimento di Walter Scott è composta da quindici professionisti, con sede in Dublino, i quali vantano una significativa esperienza sui mercati internazionali. Complessivamente, anche rispetto ad altre realtà che abbiamo conosciuto, il nostro giudizio sul team è positivo.
Il processo di investimento inizia con uno screening dell’universo di possibili investimenti, che comprende circa 3000 imprese quotate. L’obiettivo è arrivare a individuare circa 300 società che presentano le caratteristiche di crescita desiderate: aumento degli utili superiore al 20%; rendimento sul capitale al netto dell’inflazione superiore al 7%; infine, una robusta capacità di generare flussi di cassa positivi (alcuni esempi sono Komatsu, Standard Chartered, Taiwan Semiconductor). Dunque, il focus è chiaramente sulle più grandi società del mondo che godono di forte crescita, come indicato anche dalla Morningstar Style Box del fondo. Sulle 300 società così individuate, gli analisti conducono ulteriori ricerche, inclusi frequenti incontri con il management, con l’obiettivo di selezionare tra le 40 e le 60 azioni da inserire in portafoglio.
BGF Global Opportunities
Morningstar Analyst Rating: NEUTRAL
Non sempre una buona performance in passato è indice di qualità. A nostro avviso, è questo il caso di BGF Global Opportunities, che abbiamo di recente (ottobre 2012) declassato da Bronze a Neutral. In realtà, l'ottima performance di questo fondo è attribuibile a un periodo iniziato nell'aprile 1999, quando Tom Callan è stato nominato gestore, e durato fino all'aprile 2009. Successivamente, a partire da maggio 2009, non riscontriamo risultati analoghi e, a nostro avviso, il motivo è anche da ritrovarsi nel cambio di strategia avvenuto proprio nel corso del 2009.
In precedenza, il team investiva prevalentemente in small e mid-cap. Dal 2009, invece, punta a tutte le capitalizzazioni, con un orientamento importante verso le società large-cap. A dimostrazione di ciò, la capitalizzazione media del portafoglio è stata incrementata da 2 fino ad arrivare a 30 miliardi di USD (ottobre 2012). Con questo nuovo posizionamento del portafoglio, il fondo non ha dimostrato di poter realizzare risultati all’altezza del suo brillante passato, ragione per cui abbiamo ritenuto prudente assegnare un Morningstar Analyst Rating più basso.
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