Il punto dell'analista: Apple

Lo scivolone del titolo in Borsa è da ricondurre alle prese di profitto degli investitori e a speculazioni di mercato. I nostri analisti confermano la raccomandazione di acquisto. 

Francesco Lavecchia 24/12/2012 | 11:32
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Il consiglio di Morningstar dopo il tonfo in Borsa di Apple è prudenza. Il titolo americano è passato dai suoi massimi storici, raggiunti a fine settembre, in cui ha sfondato la barriera dei 705 dollari, a toccare i minimi degli ultimi 10 mesi, scivolando a quota 505 dollari per azione. Secondo i nostri analisti, comunque, le previsioni di lungo periodo non sono cambiate e lasciano invariato il prezzo obiettivo a quota 770 dollari. La nostra raccomandazione, quindi, è quella di mantenere o estendere la propria posizione sul titolo, per chi è già possessore di azioni Apple. Per chi non lo è ancora, invece, il consiglio è quello di approfittare delle vantaggiose quotazioni di quest’ultimo periodo, in base alle quali il titolo  viene negoziato con oltre il 30% di sconto rispetto al suo valore teorico. Le ragioni del forte deprezzamento del titolo, infatti, non sono da ricercare nei fondamentali della società americana, ma nella particolare combinazione di fattori politici, economici ma, soprattutto, di mercato.

I fondamentali restano solidi
La principale causa del suo scivolone a Wall Street, infatti, è da ricondurre alle prese di profitto da parte degli investitori. A settembre, infatti, il titolo aveva raggiunto un rendimento year to  date (da inizio anno) superiore al 70%, e questo ha coinciso con l’avvicinarsi delle elezioni politiche negli Stati Uniti, che ha fatto ritornare a galla i timori dei contribuenti americani per l’innalzamento della tassazione sul capital gain promesso dal Presidente Barack Obama in caso di rielezione. E’ forte anche il sospetto che il titolo sia stato fortemente condizionato dalle strategie di investimento suggerite dall’analisi tecnica. E questo spiegherebbe il brusco ripiegamento di Apple che,dopo aver toccato i 505 dollari è risalito a 566 dollari nelle 12 ore successive. A completare il quadro, poi, ci sono le speculazioni del mercato, secondo i nostri analisti ingiustificate, circa il calo degli ordinativi della società taiwanese che fornisce i componenti per la fabbricazione dei dispositivi Apple, nonché quelle relative all’accordo che Nokia avrebbe siglato con la società di telecomunicazioni cinese China Mobile per la vendita del nuovo modello Lumia 920T. Questi due fattori, infatti, non modificano le loro previsioni di lungo periodo, secondo le quali nei prossimi cinque anni Apple dovrebbe crescere ad un ritmo superiore al 10% annuo grazie al buon andamento delle vendite di iPhone e iPad. Il mercato degli smartphone, infatti, è destinato nel 2014 a raddoppiarsi rispetto al numero di dispositivi registrato solo tre anni prima, grazie al forte contributo garantito dall’espansione dei mercati emergenti. Mentre il progressivo passaggio dai Pc ai tablet contribuirà a spingere le vendite degli iPad.    

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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